Stintino
Il territorio stintinese è un lembo di terra tra due mari. A ovest il suggestivo ‘mare di fuori’, con costa alta e frastagliata alternata a calette di sabbia e ciottoli: da Capo Falcone, luogo selvaggio sorvegliato anch’esso da una torre spagnola (la più alta della Nurra) e sorvolato da falchi pellegrini e della regina, sino a Cala del Vapore, attraverso Valle della Luna e Coscia di donna. A est il ‘mare di dentro’, all’interno del golfo: costa bassa e riparata che dalla Pelosa, passando per L’Ancora e gli scogli di Punta Negra, arriva sino ai sassolini bianchi e tondi del lungo litorale de Le Saline ed Ezzi Mannu. In mezzo un’oasi naturale con stagni (Cesaraccio e Pilo), dove vivono airone rosso, garzetta e martin pescatore.
In principio Stintino era un paesino di pescatori, del tutto simile a Cala d’Oliva sull’Asinara, borgo di provenienza delle 45 famiglie liguri, che lo fondarono nel 1885, quando il Regno d’Italia insediò sull’isola lazzaretto e colonia penale, ‘sfrattando’ gli abitanti. Il paese, Comune dal 1988, sorge in una lingua di terra tra due insenature – isthintìni significa ‘intestini’ – i porti ‘Vecchio’ e ‘Nuovo’, dove sono ormeggiati gozzi in legno a vela latina, di cui Stintino è ‘capitale’. Dal 1983 ne ospita una famosa regata. La storia del paese è indissolubilmente legata a pesca e lavorazione del tonno: la rivivrai nel museo delle Tonnare, che sorge nella tonnara ‘Saline’, attiva sino agli Settanta del XX secolo. Un tempo principale fonte economica, dal 2016 racconta il modus vivendi stintinese: farai un percorso lungo le ‘camere’ (le stesse che compongono le reti per i tonni), corredate da strumenti originali e immagini. Dopo la tonnara, ecco il turismo. A inizio XX secolo il borgo era meta di illustri famiglie sassaresi, come Berlinguer e Segni, negli anni Sessanta il boom: sorse una miriade di residenze turistiche e hotel sulla costa. Il paese, abitato in inverno da mille e 600 residenti, in estate è popolato da decine di migliaia di turisti. La pesca è alla base della tradizione culinaria: polpo in agliata e alla stintinese, zuppa d’aragosta, bottarga di tonno, frutti di mare e pescato fresco, da assaporare nei ristoranti delle stradine del borgo e della costa.